La giunta e i consiglieri

Sono orgoglioso di questi cinque anni vissuti da Vicesindaco di Alessandro Ghinelli ed Assessore.Orgoglioso dei risultati raggiunti e del rapporto che si è instaurato con gli uffici,con la struttura comunale, con tutti coloro che mandano avanti la macchina amministrativa.Non sono mancate le difficoltà, specie all’inizio, ma mi sono integrato in un sistema complessoe articolato che ha i suoi tempi e le sue regole.Al di là delle considerazioni politiche, non posso non sottolineare che senza un efficace lavoro di staff, senza unità d’intenti, senza un progetto condiviso, saremmo andati poco lontano.È per questo che rivolgo un grazie caloroso e affettuoso ai collaboratoricon i quali ho avuto l’opportunità e il piacere di entrare in contatto.Dal 2015 ad oggi ho gestito deleghe importanti e impegnative come le opere pubbliche,la manutenzione, la mobilità. Abbiamo affrontato periodi duri ma sono felice di aver portatoa termine lavori che faranno il bene della città.Due parole le spendo volentieri per la Giostra del Saracino: siamo riusciti a riformarne l’organizzazione, a ridefinire i confini dei quartieri, a realizzare il Museo. Si tratta di una manifestazione che è un fiore all’occhiello per Arezzo e che può contare, oltre che sull’amore della gente, anche sulla passione di chi lavora dietro le quinte per migliorarla ogni giorno di più. Gianfrancesco

È stato per me un onore dedicare cinque anni di lavoro alla nostra bellissima città,che ha caratteristiche uniche e si merita un posto di primo piano nello scenario internazionale.Per contribuire alla crescita di Arezzo ho messo a disposizione le mie migliori energie, il mio tempo,la mia creatività, con passione e amore proprio come, prima di me, aveva fatto mio padre Piero.Ed è forse proprio sulla scorta del suo esempio e delle sue idee che ho accolto questo incarico facendone il mio impegno quotidiano.Tra le sfide più coinvolgenti quella che ha portato alla creazione della Fondazione Arezzo Intoure che ha dato inizio ad un percorso virtuoso di partecipazione e progettazione che, sono convinto,porterà ad una crescente e decisiva valorizzazione di Arezzo e del suo territorio.Sono stati anni duri e complicati ma, al tempo stesso, avvincenti ed entusiasmanti.Anni di incontri e progetti, di obiettivi raggiunti e riconoscimenti conquistati sul campo.Un bilancio che sul piano personale ed umano mi lascia infinitamente più ricco.Di questo sono grato a tutti coloro che mi hanno dato fiducia e a tutti gli aretini che giorno dopo giorno mi hanno sostenuto con suggerimenti e incoraggiamenti, alle volte anche con critiche costruttive. Se sono più “grande” lo devo a tutta la mia città.Grazie. Marcello

Colgo con piacere l’occasione di questo piccolo spazio per “parlare” con i miei concittadini.Prima però desidero ringraziare il Sindaco Alessandro Ghinelli che mi ha dato fiducia onorandomi di ricoprire l’incaricodi Assessore, offrendomi così l’opportunità di mettermi al servizio della mia Città.Sono aretina da generazioni, da sempre abito nel centro della città, e credo di poter affermare di conoscere bene lo spirito e l’animo che caratterizza noi aretini, riassumibile in una definizione: “poche chiacchiere”. Anch’io non sono molto loquace, ma senz’altro concreta, caratteristiche che mi hanno accompagnato nel mio lavoro di questo quinquennio. Le mie deleghe, Personale, Protezione civile e Sicurezza, non sono tra le più “visibili”, se non in presenza di problematicheche purtroppo possono affacciarsi nel percorso di vita di una comunità.È stato particolarmente impegnativo e al contempo stimolante, il rapporto con le rappresentanze sindacali.Il mio impegno è stato costante e ho sempre fatto in modo, in maniera pragmatica, di arrivare alle soluzioni e superare le difficoltà cercando la mediazione e valutando attentamente fin dove spingermi per ottenere il risultato, nel rispetto della controparte.Rinnovo ancora una volta il mio ringraziamento al Sindaco Alessandro Ghinelli, e un grazie sincero a tutto il personaledel Comune, in modo particolare a quello con il quale ho lavorato fianco a fianco,costruendo nel tempo un rapporto di stima e di apprezzamento reciproci.Un ringraziamento lo devo anche a tutti i rappresentanti sindacaliche ho incontrato nel corso di questi cinque anni: con loro durante i tanti incontri, scambi,delegazioni trattanti, ho sì “battagliato”, ma sempre con rispetto e, quando la situazione lo ha consentito, anche con un po’ di leggerezza ed ironia, un “soccorso” efficace a stemperare le tensioni. Barbara

Il bilancio non è solo un mero esercizio contabile, un arido dettaglio di verifica degli equilibriimposti dalla normativa, è essenzialmente il principale strumento di programmazione politica,di realizzazione degli impegni assunti con il mandato elettorale, di attribuzione delle risorsealla finalizzazione degli obbiettivi che il Sindaco Alessandro Ghinelli e l’Amministrazione tutta si sono prefissati.Il bilancio quindi nelle sue declinazioni, preventivo e consuntivo, permette in maniera chiarae trasparente di valutare quali siano i settori di intervento in cui è stato scelto di agire maggiormentee gli obbiettivi che si sono raggiunti.La lettura del bilancio è pertanto la lettura del Comune nelle caratterizzazioni che sono state il presupposto del programma elettorale.È la verifica che ogni cittadino può fare di come il sacrificio del prelievo tributario si sia tradottoin maggiori servizi e investimenti a favore della collettività.Per tutto questo è doveroso da parte mia ringraziare tutte le persone con cui ho avuto l’onoree la fortuna di lavorare e collaborare in questi anni. Alberto

Sono stati cinque anni intensi, faticosi, impegnativi ma anche appaganti.Coinvolgenti, pieni di cose belle.Credo che la politica, nelle Amministrazioni locali come in Parlamento,debba essere soprattutto spirito di servizio, lavoro di squadra, passione per i compiti da svolgere.Io la intendo così e ho cercato di mettermi a disposizione degli uffici e dei cittadini,portando avanti l’attività di Assessore con dedizione e disponibilità.Oggi che siamo a conclusione del mandato, non posso non ringraziare il mio team di lavoroda cui ho sempre ricevuto il massimo supporto, specialmente nei primi mesi quando non è stato facile entrare in sintonia con il complesso apparato del Comune.Alla fine, ce l’abbiamo fatta. Tutti insieme.Se mi volto indietro e provo a stilare un bilancio di questo quinquennio, penso che la politica dell’ascolto sia stata la nostra risorsa più redditizia. Il contatto quotidiano con gli aretini ha rappresentato da subito la linea da seguire e da questa non ci siamo mai discostati.Pari opportunità, provveditorato e patrimonio, politiche della casa, politiche giovanili, sport:deleghe importanti che mi hanno consentito di entrare in contatto con l’anima della cittàe che sono state una formidabile palestra politica, amministrativa, umana. Tiziana

Non è facile sintetizzare in poche righe un’esperienza amministrativa di cinque anni.Un’esperienza nuova per me, chiamato a svolgere il mio ruolo di Assessore in virtù delle mie competenze professionali e tecniche, e pertanto quantomai un’esperienza forte, impegnativa, positiva e di grande valore.E’ stato un cammino di vera crescita, che mi sento di consigliare a chiunque si senta motivato a perseguirlo, poiché trovo giusto che nel percorso della propria vita si trovi un tempo per dedicare le proprie capacità e la propria passione al governo della cosa pubblica.Sono anni che ho vissuto con entusiasmo, un entusiasmo che a volte si è dovuto “scontrare”con la consapevolezza delle tante cose ancora da fare e da migliorare nella gestione amministrativa.Il mio obiettivo è stato quello di scegliere ed agire per dare concretezza all’idea di una Cittàpiù sensibile alle tematiche della sostenibilità e pronta ad affrontare le sfide che l’esigenza di salvaguardia dell’ambiente ci impongono.E a questo si sono ispirate le politiche ambientali e le politiche urbanistiche comprese nelle mie deleghe.Tutto ciò che è stato fatto non sarebbe stato possibile senza la collaborazione partecipata,la competenza, la dedizione, di tutti coloro che insieme a me hanno lavorato agli obiettivi che nel tempo ci siamo posti.A loro, il mio grazie più sincero. Marco

Una squadra di governo municipale funziona come una squadra di calcio: i “proprietari” sono i Cittadini, l’allenatore è il Sindaco, ogni Assessore ha un ruolo specifico.Quello che ho “giocato” io è stato il ruolo del portiere, cioè dell’ultimo presidio che ha il compitodi proteggere, difendere e respingere gli attacchi degli “avversari”.E rilanciare la sfida con fiducia.I nostri avversari sono stati forti e cattivi: la crisi economica, che tarda a passare, l’assenza di lavoro,i nuovi bisogni, le tante forme di povertà compresa quella educativa. Ho cercato di proteggere la porta ad ogni offensiva. Non sempre ci sono riuscita, spesso sì. Tutte le volte che ci sono riuscitaè perché il tessuto civico di Arezzo è stato in prima linea al mio fianco.Oggi Arezzo è una Città più forte e coesa, più consapevole e più capace di dare risposte di sostegnoe di crescita declinate sempre con al centro la libertà delle persone, la loro dignità e la necessità di garantire loro una autonomia tale che possano riprendere il cammino facendo da sé, ma mai da sole.Su questi temi, così “caldi” e delicati che entrano nella vita vera di tutti gli aretini a metà stradatra i loro diritti ed i loro talenti, accanto ai risultati concreti, lasciamo sul campo uno stile nuovo: dall’assistenzialismo moralista, all’orgoglio di farcela e di vedere in ogni singolo aretino un protagonista.È stato un onore aver fatto questo tratto di strada insieme. Lucia